Visite guidate tra arte e storia

Le Trincee del Maniva

Il progetto per il ripristino dei manufatti della Prima Guerra Mondiale sul Maniva è un’iniziativa degli Alpini della Sezione di Brescia il cui impegno è stato rivolto a mantenere viva la memoria della Grande Guerra, trasformando in una sorta di monumento questi luoghi caratterizzati dalla presenza di numerose tracce quali trincee, appostamenti di artiglieria e grotte di ricovero.

Dopo il trattato di Vienna del 1866, i confini fra Italia e Austria passavano poco distanti da Bagolino e il settore Crocedomini-Maniva era una linea arretrata di difesa a protezione della prima. Tutta la zona del Maniva venne fortificata e il 24 maggio 1915 l’Italia entrò in guerra e l’alta valle divenne zona militare: alla mezzanotte i bersaglieri del 45° battaglione varcarono il confine a Ponte Caffaro già abbandonato dagli austriaci che si erano nel frattempo ritirati entro la zona fortificata di Lardaro.

Il Maniva perse importanza ma il 24 ottobre 1917, con la disfatta di Caporetto, ritornò ad essere strategico e i lavori di fortificazione vennero ripresi. Tutte le opere eseguite si sono basate sul volontariato. Grazie a questi lavori, sono state riportati alla luce otto tunnel ormai pieni di terra e detriti, pozzi di aereazione, postazioni di avvistamento e trincee che si trovano lungo il sentiero 3v per il Dosso Alto. La più grande opera, però, è stata la riapertura del bunker e della casa matta che si trovano sul Monte Maniva.

Le visite in questi luoghi hanno una durata di circa 1 h e mezza e vi permetteranno di ripercorrere i luoghi della Grande Guerra. Si consiglia abbigliamento sportivo con scarpe da trekking e una felpa/giacca per l’accesso al bunker. La direzione fornisce inoltre un elmetto protettivo per l’accesso al bunker.

Il Museo Etnografico

Il Museo Etnografico “C.Giancola” di Collio è allestito all’interno di un edifico rurale del XX secolo, nelle adiacenze dell’area tennis in via Bagozzi.
Intitolato alla memoria di Claudio Giancola, medico di origini colliensi scomparso nel 2014 nel torinese, collezionista e appassionato d’arte, il museo conserva ed espone al pubblico una raccolta di 1.300 oggetti di vario genere (ferrarezze, strumenti legati al contado, chiavi, serrature, oggetti devozionali) che il medico custodiva nella propria abitazione in una sorta di museo privato.
A seguito della sua scomparsa e per volontà della famiglia, la collezione è stata affidata pro tempore al Gruppo ANA sez. di Collio il quale, grazie alla sinergia con il Comune, la Comunità Montana di Valle Trompia, la Provincia di Brescia e l’Associazione locale Vivere la nostra storia, ha aperto il sito al pubblico dall’agosto 2020.
Negli anni, il museo si è arricchito di altri oggetti donati da famiglie locali come il bellissimo telaio nel XVII secolo, proveniente dalla frazione di Ivino, restaurato e rimontato in un’apposta sala.
Dal 2021, il Museo Etnografico “C.Giancola” di Collio è inserito tra le sedi museali aderenti al Sistema Museale di Valle Trompia ed è tappa della Via del Bosco dell’Ecomuseo di Valle Trompia.

Il Chiodo d’Oro

Nella moderna scala geologica internazionale i limiti tra le suddivisioni dei diversi periodi devono essere definiti con un punto di riferimento riconosciuto a livello mondiale. Tale punto viene denominato Global Stratigraphic Section and Point oppure brevemente “golden spike” (chiodo d’oro) che, simbolicamente, indica la posizione esatta del limite.

Nel 2005 il sito geologico di Romanterra, a Bagolino, è stato scelto come punto di riferimento per il limite tra i piani ANISICO e LADINICO per la rappresentatività dell’affioramento, per i suoi fossili e per la precisione della datazione degli strati. Si tratta di uno dei pochi siti geologici a livello mondiale a cui è stato riconosciuto il Chiodo d’Oro.

Le Miniere della Val Trompia

La Val Trompia, ancora oggi nota in tutto il mondo per l’altissimo livello di competenza raggiunto nella lavorazione tecnica e artistica di ferro e acciaio, vanta una tradizione mineraria e siderurgica che affonda le sue radici in epoca romana o addirittura antecedente.

Le miniere di ferro (siderite), ma anche di barite e fluorite, insieme ai forni e alle fucine che si svilupparono in territorio triumplino, nel corso del Medioevo costituirono l’alternativa stagionale alla conduzione delle mandrie e alla lavorazione dei campi per numerose famiglie della zona. È tra queste aspre montagne che una popolazione ruvida, ma incredibilmente ingegnosa, raggiunse livelli di produzione tali da richiamare l’interesse del grande Leonardo da Vinci, inviato in Val Trompia da Ludovico il Moro, duca di Milano, sul finire del Quattrocento.

MINIERA MARZOLI A PEZZAZE
Sali a bordo del trenino giallo e visita le antiche gallerie: un percorso illuminato adatto a tutti, ripercorrendo i vari passaggi del lavoro dei minatori attraverso attrezzi, suoni e fotografie d’epoca.
Alla visita in galleria si aggiunge lo spazio museale dedicato al Mondo dei Minatori e l’arte del Ferro, derivato all’illustrazione storico- scientifica della realtà mineraria del luogo e alle opere in ferro dello scultore Vittorio Piotti (1935-2000).

MINIERA SANT’ALOISIO
Esplora le gallerie abbandonate munito di caschetto con luce in un’esperienza immersiva su un percorso di 2.5km oppure sali sul parco avventura costruito nei vecchi impianti di trattamento del minerale.

La Miniera Sant’Aloisio è anche un centro di speleoterapia: un trattamento terapeutico basato sulla frequentazione di grotte naturali o di miniere dismesse, caratterizzate da idonei parametri ambientali, al fine di curare alcune malattie del tratto respiratorio, in particolare l’asma.

Altri musei e itinerari storici e artistici da non perdere nei dintorni del Maniva sono: La Via del ferro, l’Ecomuseo Val Trompia, CoseDaFare in Val Trompia, Il Museo delle armi, il Parco Minerario, il Museo della Grande Guerra, il Forno fusorio, il Vittoriale (la casa di D’Annunzio), il Museo di Santa Giulia, il Parco Archeologico e la Mostra fotografica People.

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